La Natura

Fauna e flora della Caldara

La fauna è ricca in modo particolare. Fra gli invertebrati troviamo lo scorpione d’acqua; fra i rettili, la biscia e il biacco, mentre per gli anfibi sono presenti la rana e il rospo smeraldino. Sono numerosi gli uccelli: il beccaccino, il piro-piro, la pittima reale, l’airone cinerino (qualche volta), il picchio verde, l’upupa, il nibbio, il gheppio e il biancone. Nell’area della Caldara, in cui risultano evidenti gli esempi di metasomatosi, è ancora oggetto di discussione la presenza delle BETULLE, fenomeno unico alla latitudine del posto. Le ipotesi sono diverse. C’è chi parla genericamente di “relitto di foreste primordiali, conservatosi per un particolare microclima”; c’è poi chi - come il Vecchiarelli - sostiene l’origine recente del singolare boschetto, nato dall’inseminazione effettuata fra il 1920 e il 1930 dall’agronomo Pilo Corrao Bucci. E c’è chi, infine, ricorda che recenti saggi effettuati nel terreno hanno attestato, dai pollini ritrovati, l’esistenza in loco delle betulle già al tempo dei Romani.
A proposito di flora, oltre le betulle troviamo cerri, ontani e roverelle.
A sud-est dello stagno, qualche metro all’interno del territorio comunale di Bracciano, un poderoso esemplare di càrpine sorveglia la vegetazione circostante. E’ un albero secolare: la corteccia si tende sulle dilatazioni del tronco - largo e massiccio - come pelle sui muscoli, mentre i rami si aprono diritti a disegnare un grande calice ligneo. A pochi passi, un cippo con la croce del S. Spirito segna i vecchi e i nuovi confini.









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