La Natura

Macchia Grande: piante e animali

L’albero-simbolo è il cerro, la cui altezza può giungere in alcuni casi sino a 30 m. In misura sensibilmente minore compare il farnetto, distinguibile dal cerro per la minore rugosità della corteccia e per le foglie più grandi; seguono poi, in numero non elevato, il carpino, l’acero campestre, l’ornello e il nespolo selvatico. Nel sottobosco, più o meno fitto a seconda del grado di umidità e di illuminazione, crescono il biancospino, la felce, la rosa canina, il rovo, l’agrifoglio e il pungitopo (chiamati a Manziana - gli ultimi due - trentavecchi e piccasorci). In primavera fioriscono il ranuncolo, l’iris, la campanula, il ciclamino, alcuni tipi di gladioli e diverse varietà di piccole e variopinte orchidee. Ai margini di Macchia Grande spicca, da maggio a giugno, il giallo della ginestra dei carbonai. E in autunno il bosco è meta dei cercatori di funghi: il porcino e l’ovolo, il galletto e la famigliola, l’aromatico e l’umile prataiolo.
Nella distesa di alberi si aprono le radure (o larghe) delle Solfaraticchie, del Bottaccio, della Mola; vere e proprie aree prative sono invece il Camillo, le Canepine e il Bologno, grandi spazi erbosi sul lato nord della selva. Verso sud, a confine con la strada del Viarello, una vasta porzione del bosco ha costituito per lungo tempo una 'Riserva Integrale', interdetta all’uomo e agli animali al pascolo; per diventare - con lo scorrere degli anni - un laboratorio per lo studio dell’evoluzione dell’intero ecosistema boschivo..
La fauna di Macchia Grande - oltre le vacche e i cavalli che pascolano allo stato semi-brado - è rappresentata principalmente da volpe, scoiattolo e faina; cinghiale, upupa e picchio; lepre, istrice (la 'spinosa' dei Manzianesi) e poiana. Numerosi sono anche gli insetti e le farfalle.









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